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ENRICO GRANDE

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Studio Legale

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Piazza Camillo Benso di Cavour, 3
10123 Torino

+39 011 8141448    
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P..I. 07892230017
 

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Aiuto il cliente a scegliere il modo migliore di risolvere il suo problema, ponendo al centro della mia proposta professionale la sua persona, i suoi bisogni e i suoi interessi, per trovare insieme soluzioni su misura e sostenibili.

 

Come lavoro

Scegliere accuratamente come affrontare un problema, un conflitto, una controversia, rende estremamente più agevole ed efficace raggiungere gli obiettivi reali, il “risultato”.
 

Il punto di partenza è un attento e profondo ascolto del cliente così da poter formulare insieme al cliente stesso soluzioni adeguate, sia nell’immediato che nel lungo termine.
Ma ciò non basta: dopo tanti anni di lavoro, ho constatato che l’approccio più efficace e risolutivo è il confronto: prendere in considerazione e lavorare sui bisogni di tutte le parti concentrate nella soluzione di un medesimo problema è di gran lunga il metodo migliore per risolvere in modo soddisfacente qualsiasi tipo di conflitto.
 


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@ All Right Reserved 2025 - Sito web realizzato da Flazio Experience

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Il mio modo di lavorare è apparentemente molto semplice. 

Ma come tutte le cose semplici, dietro c’è un grande lavoro. 

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Esperienza e competenza

Quando si è coinvolti in un conflitto è opportuno affidarsi ad un esperto, qualcuno che sappia gestirlo con competenza e professionalità. Svolgendo da oltre 30 anni la mia professione e ho maturato sul campo competenze specifiche, in continuo aggiornamento. 

Queste comprendono sia quelle strettamente giuridiche sia a quelle relazionali, che sono poi quelle necessarie a comprendere le diverse e specifiche situazioni, inquadrarle nel modo corretto e offrire soluzioni appropriate e risolutive.
 

In effetti, la Corte di Cassazione (il supremo organo di giurisdizione ordinaria nel nostro Paese) ha osservato l’importanza della “progressiva emersione di una figura professionale nuova, con un ruolo in parte diverso e alla quale si richiede l'acquisizione di ulteriori competenze di tipo relazionale e umano, inclusa la capacità di comprendere gli interessi delle parti al di là delle pretese giuridiche avanzate”. Pertanto, nello spirito di tale dettato, nel 2018 ho conseguito il Diploma di Counselor Relazionale, una figura emergente nei servizi alla persona e alle famiglie che si occupa di ascolto, comunicazione facilitante e mediazione dei conflitti.
 

Capacità di accoglienza e ascolto
 

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Come? Esistono specifiche tecniche specifiche di dialogo e comunicazione per fare tutto ciò, come ad esempio l'ascolto attivo.

 

Alla base di tali tecniche c'è innanzitutto una capacità di empatia, autenticità e genuino interesse a comprendere il cliente, mettendo da parte qualsiasi preconcetto al fine di valorizzare le sue risorse.
 

È mia convinzione che quello tra avvocato e cliente sia un incontro tra due persone ad un livello paritario, in cui l’avvocato mette a disposizione del cliente tutta la sua esperienza affinché quest’ultimo sia nelle condizioni di mettere a fuoco i suoi reali obiettivi, i suoi interessi, bisogni e desideri, nonché le strade possibili per realizzarli. Fatto ciò, sarà compito dell’avvocato assistere e affiancare il cliente nell’ideare piani e strategie per risolvere le questioni in maniera efficace, consapevole e aderente agli interessi di quest’ultimo.
 

Creatività

Quando i professionisti riescono a facilitare tale clima, il risultato viene da sé, perché in un clima disteso tutte le parti tendono a voler trovare un accordo.
Nelle dispute, la creatività viene spesso impedita da atteggiamenti di attacco o di difesa dei litiganti, dettati per lo più da sentimenti di paura o di disinformazione che spingono le parti a reagire più che ad agire, atteggiamenti lontani da una visione più ampia delle circostanze in oggetto e dalla possibilità di essere assertivi e allo stesso tempo rispettosi, anche della persona della parte avversa.
 

Assicurare un ambiente sicuro, improntato a una reale comprensione umana, ed esente da pregiudizi, può generare le condizioni migliori per convogliare tutte le energie nella ricerca di soluzioni creative, efficaci, in grado di soddisfare gli interessi del cliente.

Come avvocato impegnato nella pratica collaborativa, credo che creatività e soluzioni positive siano la soluzione migliore per risultati sostenibili e duraturi nel tempo.  Esse nascono in un clima facilitante e collaborativo, non in un clima giudicante o di minaccia della parte avversa.
 

Equilibrio e responsabilità

Tuttavia, un atteggiamento assertivo e rivolto agli obiettivi del cliente deve comunque sempre combinarsi con le tutele morali delle parti vulnerabili: se così non fosse, la mancanza di spirito decisionale, come di equilibrio e senso di responsabilità potrebbe condurre verso atteggiamenti improduttivi, oppure alla fine indurre avvocato e cliente ad affidare la soluzione dei problemi del cliente stesso ad un terzo (ad esempio un giudice) sovente non a conoscenza dei reali interessi in gioco e con poco tempo a disposizione per approfondirli.
 

Svolgo la mia attività aiutando il cliente a dare importanza adeguata a tutte le sue preoccupazioni, facendo in modo che non si senta proiettato in situazioni non realistiche o poco produttive, dettate dalla mancanza di lucidità o di esperienza sulla strategia da seguire. Grazie a nuovi strumenti di lavoro, uniti alle conoscenze tecnico-giuridiche maturate in oltre 30 anni di professione, posso assicurare ai miei clienti di poter gestire i conflitti che mi espongono e su cui chiedono consulenza legale mantenendo lucidità, coerenza e, ove utile, neutralità. Sono consapevole che nelle liti giudiziarie (e non giudiziarie) siano coinvolti affetti, persone, figli, ovvero molteplici interessi di cui l’avvocato deve tener conto e che deve rispettare ai fini del raggiungimento del miglior risultato possibile.  

Approccio su misura

Catalogare e utilizzare strategie legali preconfezionate non aiuta a comprendere fino in fondo il cliente e i suoi bisogni.  Sono convinto dell’utilità di mantenere uno spazio mentale libero, aperto a tutte le possibilità, per comprendere come aiutare il cliente nella maniera migliore, affinché possa trovare una soluzione “su misura”: la “sua” soluzione.
 

Tutte le situazioni sono diverse tra loro. Possono esserci similitudini, ma ognuna possiede i suoi tratti peculiari perché uniche sono le persone coinvolte e uniche sono le circostanze specifiche. 

L’esperienza maturata mi porta a dire che non c’è mai un caso “standard” e che è quasi sempre fuorviante paragonare una situazione a un'altra. È per questo che quando ascolto la persona che assisto sono particolarmente interessato a quanto mi sta dicendo e al perché me lo sta dicendo.
 

Collaborazione

Spesso ci si dimentica che i figli sono il bene superiore ed è anche per il loro equilibrio e benessere che possiamo lavorare tutti assieme per trovare una soluzione reciprocamente soddisfacente.

Collaboro abitualmente con altri professionisti ogni volta che ciò si riveli opportuno per soddisfare gli interessi del cliente: facilitatori (www.bassinoegrande.it) esperti finanziari, notai.

 

Può sembrare un paradosso, ma imparare a collaborare con le persone con cui si è in lite giudiziaria aiuta a trovare le soluzioni più rapidamente e con più soddisfazione. Collaborando, pur se da punti di vista molto diversi (a volte diametralmente opposti), si comprende meglio che il problema da risolvere non è "l' altro", ma l’unica cosa che sicuramente ci accomuna all’altro: un problema da risolvere, una difficoltà transitoria che può essere superata con più facilità se tutti gli interessati si concentrano su di essa, riconoscendo i reciproci punti di vista, aiutati da uno o più professionisti competenti a non disperdere le energie, a comprendere le “cornici” di riferimento e a creare più rapidamente un futuro migliore.
 

Visione

Nella malaugurata ipotesi in cui ci si trovasse già ad uno scontro, una visione più rispettosa e più centrata sui reali bisogni delle persone coinvolte nel conflitto evita comunque di alimentare il conflitto e facilita invece soluzioni concordate. 

Questa è la mia visione di avvocato e della sua funzione sociale nella declinazione che intendo dare all’art. 4, secondo comma, della Costituzione italiana secondo cui “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”
 

A mio modo di vedere, le sfide che la vita ci propone (anche in ambito legale) si affrontano in maniera più efficace con un confronto anziché con uno scontro.


Anche quando sembra impossibile, c’è sempre il modo di trovare un modo diverso di dialogare, con il fondamentale aiuto di professionisti competenti, evitando i tempi, i costi e le fatiche tipiche di uno scontro in giudizio. Potrebbe apparire un percorso non facile, perché nuovo, ma chi lo intraprende ne potrà alla fine trarre un importante vantaggio.
 

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Il mio obiettivo è raggiungere il tuo

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